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Fitoestrogeni, soia, integratori e menopausa


I fitoestrogeni sono dei composti di origine vegetale, che hanno una struttura chimica e funzioni simili agli estrogeni che il nostro corpo produce.


I tre gruppi principali sono:

- isoflavoni

- cumestani

- lignani


Uno degli alimenti più ricchi di fitoestrogeni e più consumati è la soia, ma sono presenti anche negli altri legumi, nelle noci, nei cereali integrali, in frutta e verdura e nel trifoglio.

Nello specifico, la fonte più ricca di isoflavoni è il trifoglio rosso (5 g di isoflavoni / 100 g di peso secco). La soia ne apporta circa 300 mg / 100 g e gli altri legumi circa 5 mg / 100 g di peso secco.


Possono agire come interferenti ormonali: essendo simili agli estrogeni prodotti dal nostro corpo, possono in parte legarsi ai loro recettori, anche se sono molto meno affini rispetto ai nostri estrogeni. La loro capacità estrogenica è pari al 0.01 - 5 % della potenza dell'estradiolo.

I fitoestrogeni sono capaci di legare solo i recettori per gli estrogeni di tipo beta. I nostri estrogeni, invece, si legano sia al recettore alfa sia al recettore beta.

I fitoestrogeni possono agire come agonisti o come antagonisti, a seconda della loro concentrazione e di quella dei nostri estrogeni.


Diverse evidenze epidemiologiche correlano un elevato apporto di isoflavoni con la dieta (non con la supplementazione tramite integratori) a effetti protettivi nei confronti di alcuni sintomi tipici della menopausa, di patologie cardiovascolari, dell'osteoporosi e di tumori estrogeno-dipendenti.


Tuttavia, al momento l'utilizzo di integratori a base di fitoestrogeni non ha mostrato avere effetti positivi né sui sintomi della menopausa né sull'osteoporosi. Non ci sono dati univoci nemmeno sul loro ruolo preventivo nei confronti dei tumori.

Le associazioni epidemiologiche sono la somma di tantissimi fattori genetici e ambientali e non è detto che il singolo componente dell'alimento possa generare gli effetti osservati, se isolato dall'alimento stesso e assunto tramite un integratore.


Essendo interferenti endocrini, non va sottovalutata la loro assunzione, specialmente a livelli elevati, tramite integratori o alimenti funzionali.

Il Ministero della Salute ha stabilito il limite massimo di sicurezza a 80 mg / die.


Fonti:

Crea. Linee guida per una sana alimentazione. 2018; 47-8.


Arrigo F. G. C., Colletti A., Fi Pierro F. Trattato italiano di nutraceutica clinica. Scripta Manent Edizioni, 2017; 423-431.

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